L'APPRENDIMENTO

L'APPRENDIMENTO COME CONDIZIONAMENTO
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Nell'apprendimento c'è un meccanismo che consente di associare e di collegare fenomeni, meccanismo scoperto dal Nobel Ivan Pavlov studiando il condizionamento rispondente, risposte comportamentali a certi stimoli (esperimento su i cani).

Il condizionamento operante riguarda l'apprendimento di un comportamento attivo e nuovo ed è stata sviluppata una tecnica il modellaggio , in cui l'apprendimento del comportamento corretto viene velocizzato per mezzo di premi nel caso di riposte corrette, rinforzo positivo, o di punizioni o dell'assenza di premi per risposte sbagliate, rinforzo negativo.





Risultati immagini per skinnerL'UTOPIA DI SKINNER
L'uomo secondo Skinner non è un essere libero e responsabile dei propri atti, ma solo il frutto della sua educazione e delle sue esperienze.
Quindi un sistema che "programmi" gli individui nel modo corretto, per mezzo di premi senza bisogno di punizioni, sarebbe la soluzione per creare una società perfetta e armonica in cui al posto di politici ci sono scienziati che regolano la vita delle persone in base dalle loro conoscenze della psicologia umana.




L'APPRENDIMENTO SECONDO IL COMPORTAMENTISMO


Per il comportamentismo lo psicologo può studiare solo i comportamenti osservabili di una persona e non l'interiorità che invece nasconde, tra i maggior esponenti ricordiamo Skinner.

Watson propose di limitare le proprie considerazioni a ciò che si può osservare con certezza, quindi movimenti muscolari e reazioni corporee e di andare alla ricerca dei nessi tra gli stimoli che un organismo riceve e la sua risposta a questi stimoli.

L'assunto fondamentale del comportamentismo è l'idea che l'essere umano sia alla nascita una tabula rasa, quindi vuota come un computer dotato di hardware ma senza alcun software, e che lo sviluppo delle caratteristiche psicologiche è il risultato esclusivo della sua biografia e della sua educazione.
L'esperienza è causa dall'insieme dei condizionamenti che formano l'individuo. Secondo il comportamentismo, cioè, è tutto acquisito, cioè appreso, e nulla è innato.

Tutto quello che avviene tra lo stimolo e la risposta deve essere bandito dalla terminologia scientifica o ritradotto come serie di comportamenti. Questa posizione fortemente anti-soggettivistica di Watson è stata successivamente allentata da vari esponenti del comportamento che hanno ammesso la possibilità di studiare i processi neurali interni e di collegare la psicologia con la biologia.

Nonostante le critiche successive agli assunti del comportamentismo il merito ancora attuale di questa corrente di pensiero è quella di aver imposto un metodo di ricerca rigoroso e oggettivo.


COMPORTAMENTI RISPONDENTI E COMPORTAMENTI OPERANTI

Il condizionamento calssico di Pavlov :
-uno stimolo incondizionato, cioè naturale è seguito da una risposta incondizionata;
-associando allo stimolo incondizionato uno stimolo condizionato, cioè artificiale si crea un'associazione tra i due stimoli e si ha quindi una risposta condizionata.
Sia stimolo e risposta incondizionati sia stimolo e risposte condizionate fanno parte dei comportamenti rispondenti.

Nella categoria dei comportamenti operanti (Skinner e Watson) abbiamo: il condizionamento operante spontaneo e l'uso del modellaggio per mezzo di rinforzi positivi o negativi.


L'APPRENDIMENTO DEL LINGUAGGIO E LA CRISI DEL PARADIGMA COMPORTAMENTISTA 

L'idea di apprendimento linguistico è una semplice imitazione di ciò che sentiamo o leggiamo; si presuppone inoltre che il linguaggio dei bambini sia una versione semplificata di quello degli adulti, con regole grammaticali più facili.
L'idea che tutto sia frutto dell'esperienza e niente sia innato è stata tuttavia criticata proprio a partire dai meccanismi dell'apprendimento linguistico. Se i comportamentisti ritengono che l'uso di grammatica sia esclusivamente il prodotto dell'esperienza, invece si è progressivamente giunti alla constatazione che gli esseri umani siano dotati di una grammatica innata che guida l'apprendimento linguistico.

I bambini rivelano la capacità di usare regole grammaticali anche con pochi stimoli e istruzioni.

L'ipotesi rivoluzionaria di Chomsky è che il linguaggio è una facoltà in  gran parte autonoma dall'esperienza, determinata geneticamente e che matura secondo fasi fisse, allo stesso modo con cui, durante la crescita, il corpo e gli organi di una persona si sviluppano. Secondo Chomsky l'ambiente esterno fornisce solo gli stimoli necessari per attivare la nostra capacità linguistica ma non può essere l'unica fonte di apprendimento del linguaggio.
Secondo Chomsky anche se le lingue del mondo sono molto diverse tra loro, nel profondo seguono tutte delle regole comuni innate, che costituiscono la "grammatica universale".
La grammatica universale è stata paragonata a un sistema di interruttori: alla nascita, e nei primi periodi di vita, questi interruttori sono tutti aperti. La persona, poi, incomincia a imparare una lingua specifica parlata nel suo ambiente. L'influsso di questa lingua "chiude" alcuni di questi interruttori e ne lascia aperti altri, formando la grammatica della propria lingua madre. 
Questo processo è simile al meccanismo dell'imprinting nel mondo animale.


L'ETA' CRITICA

L'età critica corrisponde all'inizio dell'adolescenza, dove la capacità di imparare così velocemente una lingua scompare, perchè il cervello assume una struttura definitiva: gli interruttori si sono definitivamente chiusi e la loro posizione non può essere modificata. Imparare una lingua diventa molto complicato perchè non è un processo naturale e automatico, ma richiede studio ed esercizi continui.
Così vale anche per la pronuncia: i suoni usatio in una certa lingua vengono appresi da bambini e in seguito non possono essere modificati.



L'APPRENDIMENTO SECONDO IL COGNITIVISMO 

A differenza del comportamentismo, il cognitivismo descrive processi interiori  e ritiene la mente umana il prodotto di una lunga evoluzione.

Il cognitivismo fa parte della psicologia contemporanea,che studia che la mente è un elaboratore con input di dari, trasformazioni, calcoli e output di comportamenti. 

Il cognitivismo ha origine dall'idea che la spiegazione del comportamento umano solo sulla base di relazioni tra stimoli e risposta non sia sufficiente. 

Tra uno stimolo e una risposta avvengono processi complessi, senza i quali non è possibile spiegare funzioni mentali superiori come il ragionamento.

Osservando le risposte che gli individui danno a differenti stimoli, i cognitivisti credono che sia possibile trarre conclusioni sulla natura dei processi cognitivi interni che hanno prodotto quelle risposte. 

Le conclusioni sul funzionamento interno della mente sono ipotesi che possono essere confermate o smentite tramite ulteriori osservazioni, in base all'uso di un metodo sperimentale nell'indagine psicologica. 

                             I DIVERSI STILI COGNITIVI

Gli stili cognitivi riguardano le strategie utilizzate per analizzare le informazioni e non riguardano le abilità possedute.

Sono stati differenziati tre livelli di stili cognitivi:
1.  Preferenze individuali sul modo in cui avviene l'apprendimento e vengono trasmesse le                    conoscenze:
     si possono identificare 3 tipi di preferenze sulla trasmissione di conoscenze:
     a) quello "dipendente", che preferisce la relazione rigida con le persone e i programmi/schemi ben definiti
     b) quello"collaborativo", che preferisce la discussione, i lavori di gruppo e le interazioni sociali durante                l'apprendimento
     c)quello "indipendente", che preferisce influire sui contenuti da apprendere e utilizzare le persone e fonti             come strumenti di consultazione.
2.  Stili di elaborazione delle informazioni,ovvero stili cognitivi veri e propri di ogni persona come conosce, rielabora e riutilizza le informazioni
3.  aspetti legati alla personalità di una persona, alle sue motivazioni ad apprendere o a ragionare sui problemi.

Esistono vari e diversi modelli sugli stili cognitivi.

Secondo Cesare Cornoldi, la maggior parte degli studiosi tendono a convergere su classificazioni degli stili cognitivi che distinguono tra:
     - sistematico / intuitivo: riguarda il modo di formulare ipotesi, procedere nel ragionamento e nell'apprendimento;
     - globale / analitico: riguarda il livello di globalità o dettaglio nell'esaminare ipotesi e probelmi;
     - impulsivo / riflessivo: riguarda il livello di facilità nel prendere le decisioni o nell'agire attivamente nel processo di apprendimento;
     - verbale / visuale: riguarda il modo preferenziale per acquisire informazioni e distingue i soggetti tra "verbalizzatori", che preferiscono l'uso del linguaggio e "visualizzatori", che tendono a ragionare per immagini.
     - convergente / divergente: si evidenzia nel pensare, ragionare, proporre soluzioni.

Lo psicologo Sternberg suddivide l'apprendimento in quattro categorie riguardanti il modo in cui noi gestiamo e "comandiamo" la nostra mente quando è sottoposta a compiti intellettuali (il tipo di autogoverno della nostra mente):
1. stile monarchico, quando una persona ama fare una cosa alla volta, impegnandosi quasi tutte le energie e risorse;
2. stile gerarchico, quando una persona ama fare molte cose contemporaneamente e stabilisce prioretà;
3. stile oligarchico, qunado una persona ama fare molte cose contemporaneamente, ma ha probelmi nello stabilire priorità;
4. stile anarchico, quando una persona ama avere approccio casuale nella risoluzione di probelmi, non ama le costrizioni ed essere guidata.

Nell'insegnamento è  fondamentale lo studio delle differenze nel modo di ragionare, raccogliere le informazioni e apprenderle.

                                IL COSTRUTTIVISMO 

Il costruttivismo è ben definito e standardizzato a livello di comunità scientifica.

Gli studiosi che adattano il costruttivismo come orientamento teorico sono accomunati dalla volontà di comprendere come, nei processi di studio della realtà, il soggetto costruisce l'immagine dell'oggetto realizzato, e non la riproduce.

Per il costruttivismo la rappresentazione della realtà sociale, psichica e culturale perde il carattere di verità oggettiva e diviene il prodotto dell'interazione tra la struttura mentale del ricercatore e l'oggetto da realizzare.
L'oggetto della ricerca e il ricercatore non sono due cose sparate, bensì formano una struttura circolare nella quale il ricercatore interagisce con la realtà modificandola e plasmandola a partire dalle sue aspettative, dalle finalità della usa indagine e anche i limiti imposti dai suoi strumenti di ricerca.

Piaget si occupa più dell'epistemologia che della psicologia dell'età evolutiva, un percorso di assimilazione delle informazioni per modificare poi l'ambiente da cui sono tratte. (epistemologia gentica).

Nella seconda metà del '900 l'approccio costruttivista, coniugandosi con la teoria dei sistemi ha influenzato fortemente anche la cibernetica e la biologia.


















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